FRAMMENTI DIGITALI per innovare le competenze digitali dei dipendenti della P.A.

15.03.2024

Seguendo l'obiettivo di promuovere la cultura digitale nella pubblica amministrazione, FRAMMENTI DIGITALI© organizza e mette in atto percorsi di formazione innovativa, con il ricorso a metodologie di intervento che privilegiano gli aspetti pratici, senza tralasciare quelli concettuali, per portare il dipendente pubblico ad applicare e a valutare in campo i principi appresi. La formazione-azione così concepita fa ricorso a tecniche didattiche che utilizzano i media digitali per la produzione e l'erogazione in maniera complementare al metodo classico della presenza. L'approccio alla formazione porta a creare veri e propri laboratori sperimentali in cui potersi misurare e condividere le conoscenze e le esperienze nell'ambito dell'innovazione digitale della pubblica amministrazione. Il percorsi formativi e di laboratorio possono essere personalizzabili secondo le esigenze di crescita del personale del singolo ente.

Nella sessione Formazione ci sono alcune proposte di intervento. 

La transizione al digitale della pubblica amministrazione deve fondarsi necessariamente sulle competenze innovate da parte del pubblico dipendente. Le nuove competenze devono scaturire dalla consapevolezza dell'uso efficace ed efficiente delle tecnologie per poter affrontare nuove metodiche di lavoro e di interazione con il pubblico. Il nuovo paradigma del lavoro nella pubblica amministrazione non privilegia l'approccio solo amministrativo e legato alla norma, ma anche la padronanza delle tecnologie per la pubblica amministrazione ispirata dal Codice dell'Amministrazione Digitale. Tuttavia, questo approccio deve basarsi, a sua volta, su una innovata capacità di impostare corrette e sostenibili visioni di sviluppo tecnologico e di decisione riguardo a scelte che siano il più possibile coerenti con il contesto della macchina amministrativa e del territorio.

Le competenze innovate del pubblico dipendente concorrono a rendere la pubblica amministrazione più innovativa ed efficace nella sua offerta di servizi al pubblico. La maggiore consapevolezza delle potenzialità, delle criticità tecnologiche e della varietà delle offerte di mercato concorre ad ottimizzare la spesa, a centrare gli obiettivi di ammodernamento dei servizi, a impostare pianificazioni concrete e percorribili anche per innovare i processi organizzativi a cui sono destinate le tecnologie; in altri termini, la conoscenza dei processi di innovazione tecnologica della pubblica amministrazione rende il pubblico dipendente maggiormente autonomo nelle decisioni che guidano lo sviluppo, contribuendo a rendere gli investimenti più efficienti.

L'art. 17 del citato Codice impone alle pubbliche amministrazioni di dotarsi di una figura professionale per guidare il processo di trasformazione digitale attribuendole, per questo, autorità superiore a qualsiasi altro dirigente; si tratta del Responsabile della Transizione al Digitale (RTD). Laddove piccoli enti non avessero figure interne, è possibile l'aggregazione di essi per condividere un unico RTD che li traghetti verso la transizione al digitale secondo logiche e necessità sia locali che condivise. La norma, il buon senso e la prassi prevedono specifiche competenze che spaziano dalla conoscenza canonica della macchina amministrativa e dei processi organizzativi primari, alla conoscenza dei trend tecnologici generali nella pubblica amministrazione unitamente al Codice dell'Amministrazione Digitale, fino alla conoscenza dei modelli economici e di impatto delle scelte. Insomma, il RTD deve possedere competenze negli ambiti: amministrazione, informatica giuridica, tecnologia ed innovazione, spesa pubblica, economia….Un bel peso di competenze derivato dal melting pot di conoscenze ed esperienze che difficilmente si ritrovano in una unica figura professionale, anche a livello dirigenziale. La questione è comunque superabile grazie alla istituzione del team di esperti, formato eventualmente anche da soggetti esterni oltre che interni, che coadiuvano il RTD nelle decisioni e nelle operazioni conseguenti.

La dissertazione, però, non può prescindere da alcune criticità che si rilevano guardando agli scenari reali di molte pubbliche amministrazioni, soprattutto riguardo ai piccoli e medi Comuni:

Una criticità riguarda la reale competenza trasversale e multidisciplinare posseduta dal RTD incaricato. Abbiamo visto quale sia l'ampio spettro di conoscenze e di competenze richieste per ricoprire il ruolo di RTD. Quanti funzionari e dirigenti oggi posseggono tutte quelle competenze? Spesso, viene attribuita la funzione ai responsabili dei sistemi informativi o della server farm o all'amministratore di sistema o ad altra figura diversamente denominata proveniente dal mondo tecnologico (spesso, riconducibile solo agli aspetti tecnici); altre volte, in assenza di figure specializzate, il ruolo è ricoperto dal Segretario Generale o da altro dirigente o funzionario prevalentemente amministrativo. A volte, sono i responsabili degli uffici tecnici ad assumere la funzione. Quelle viste sono scelte obbligate perché il RTD può essere solo un dipendente interno, ma spesso questo obbligo si scontra con l'efficacia funzionale in quanto ognuno dei soggetti incaricati, se non è adeguatamente liberato da altri impegni incombenti del proprio ufficio, non potrà mai dedicare il tempo necessario alla governance del processo di transizione al digitale in maniera sistematica e sistemica. Se, inoltre, si somma la carenza di conoscenze e di competenze trasversali e multidisciplinari necessarie, gli stessi RTD rischiano di diventare soggetti passivi e non pro-attivi nell'impostare visioni strategiche e scelte consapevoli e mirate a risolvere i problemi per l'evoluzione tecnologica dei servizi del proprio ente, essendo costretti spesso a delegarla ai fornitori di tecnologie.

Altra criticità riguarda la disponibilità delle risorse umane con le quali il RTD, seppure capace di generare un prospect dell'evoluzione digitale del proprio ente, a volte non trova il terreno sul quale poter coltivare ed applicare le proprie idee e decisioni, essendo costretto così a ridimensionarle o a modularizzarle. Mentre sul piano finanziario, il RTD da alcuni anni trova la sponda dei finanziamenti derivanti dai vari programmi per la transazione al digitale e l'innovazione dei servizi (PNRR, fondi per la transazione al digitale degli European Digital Innovation Hub, fondi FESR, fondo di coesione, PON Metro, ecc.) con i quali poter impostare idonei progetti di innovazione, tra l'altro ben guidati dalle linee guida nazionali e spesso basati su piattaforme digitali e di servizi nazionali, tuttavia, sul piano delle risorse umane ci sono maggiori difficoltà, perché il più delle volte non sono pronte a recepire le innovazioni.

Tralasciando per il momento l'efficacia e l'efficienza della spesa operata a valere sui diversi fondi pubblici, specialmente il PNRR, sul cui tema ci riserviamo di proporre uno specifico script, approfondiamo come poter superare il gap di competenze digitali delle risorse umane della pubblica amministrazione che, come abbiamo visto, costituiscono l'asset fondamentale per il successo dell'innovazione e della transizione al digitale.

Con l'obiettivo di elevare la cultura digitale del dipendente pubblico in genere, in modo che approcci all'informatica non solo come strumento per il proprio lavoro, ma anche come metodologia per risolvere problemi e misurare le proprie performance, è necessario aumentare le competenze su più livelli, così come tra l'altro ha indicato la Funzione Pubblica.

Infatti, "Competenze digitali per la PA" è un'iniziativa promossa dal Dipartimento della Funzione Pubblica nell'ambito del Programma Operativo Nazionale "Governance e Capacità Istituzionale 2014-2020″ ed ha individuato cinque competenze e tre livelli di padronanza per rendere la pubblica amministrazione più innovativa ed efficace nella sua offerta di servizi al pubblico. Si tratta delle conoscenze e delle abilità fondamentali che ogni dipendente dovrebbe possedere per partecipare attivamente alla trasformazione digitale. Sono state inserite in un documento che rappresenta una sorta di "manifesto dell'innovazione" (cit. LUISS Scool of management).

Le cinque competenze individuate sono:

  1. Dati, informazioni e documenti informatici
  2. Comunicazione e condivisione
  3. Sicurezza
  4. Servizi on-line
  5. Trasformazione digitale

Prima competenza: Dati, informazioni e documenti informatici

Riguardo alla prima competenza citata, la normativa definisce il significato di documento informatico o documento elettronico e introduce regole per la formazione, gestione, conservazione e trasmissione di documenti con strumenti informatici a cui ogni amministrazione è tenuta ad adeguare la propria gestione documentale. Ad ogni dipendente è richiesta, pertanto, la conoscenza di queste regole e la capacità di applicarle ai fini della corretta produzione, gestione e valutazione del documento informatico, nonché di un uso consapevole di strumenti quali le firme elettroniche o le marche temporali e delle modalità di fascicolazione e gestione archivistica. Infine, fanno sapere dal Dipartimento della Funzione Pubblica, in presenza di un'attenzione crescente alla trasparenza e al potenziale di sviluppo insito nei dati, il dipendente pubblico ha necessità di acquisire ed applicare i principi di valorizzazione del patrimonio informativo della pubblica amministrazione, in quanto liberamente usabile, riutilizzabile e ri-distribuibile da parte di chiunque e per qualunque scopo, così come definito dal paradigma degli Open Data.

Seconda competenza: Comunicazione e condivisione

Per quanto riguarda la seconda competenza (Comunicazione e condivisione), il dipendente pubblico deve saper padroneggiare i diversi metodi e strumenti di comunicazione esterna a disposizione e deve saper applicare le modalità d'interazione più adatte a seconda del soggetto e della circostanza, nel costante rispetto delle disposizioni normative. Allo stesso tempo, è fondamentale avere competenze di comunicazione interna per interagire in maniera efficace con tutte le strutture e il personale dell'amministrazione di competenza.

Terza competenza: Sicurezza

Rispetto al tema della sicurezza, invece, va evidenziato come l'impatto delle tecnologie digitali sul trattamento dell'informazione abbia avuto risvolti anche sulla privacy. Il dipendente pubblico gestisce e tratta informazioni del cittadino e deve saper controllare e proteggere l'uso dei dati e delle informazioni condivise, in particolare dei dati e delle informazioni che sono patrimonio del cittadino che opera con la pubblica amministrazione. Questo significa saper individuare i rischi e applicare i modi più appropriati nella gestione delle informazioni, nonché saper leggere e valutare le informative sulla protezione dei dati personali che devono rendere noto come vengono utilizzati tali dati. Dal 25 maggio 2018, intanto, è operativo e obbligatorio il nuovo regolamento europeo sulla protezione dei dati e la loro libera circolazione (Regolamento Europeo 2016/679). Il nuovo regolamento presenta un insieme di regole in grado di disciplinare gran parte degli aspetti di una protezione dei dati personali che sia attenta al digitale. La pubblica amministrazione, alla stregua di qualunque impresa o organizzazione che gestisce informazioni, deve conoscere i contenuti della nuova normativa sulla Privacy nota anche con il termine GDPR (General Data Protection Regulation), saperli applicare e prevedere competenze e ruoli adatti ad assicurarne il pieno rispetto nei processi di trattamento dei dati. Questo implica anche saper individuare le vulnerabilità, le minacce ed i rischi cyber del trattamento dei dati personali, soprattutto in relazione agli strumenti digitali e telematici.

Quarta competenza: Servizi on-line

Il Codice dell'Amministrazione Digitale attribuisce a chiunque il diritto di fruire in forma digitale dei servizi erogati on-line dalle pubbliche amministrazioni che nel tempo hanno fornito sempre più servizi tramite il canale web. L'importanza dei servizi di e-government è dovuta al fatto che possono portare benefici non solo al cittadino (in termini di tempo, modalità remota di accesso, guida alla compilazione, immediatezza della risposta, ecc.) ma anche all'amministrazione (ricezione di dati e informazioni direttamente in forma digitale, controllo degli errori in fase di immissione, ecc.). Il dipendente pubblico è chiamato, pertanto, a conoscere e garantire il diritto alla fruizione dei servizi on-line, nonché a conoscere le principali piattaforme abilitanti a supporto dell'erogazione di tali servizi da parte delle pubbliche amministrazioni in favore di cittadini e imprese.

Quinta competenza: Trasformazione digitale

Il Dipartimento della funzione pubblica spiega come, nell'epoca del "digital first", da un lato il cittadino richiede sempre più interazione digitale anziché fisica con le amministrazioni, dall'altro le tecnologie digitali offrono molteplici opportunità per semplificare, ottimizzare, velocizzare, rendere più trasparenti i processi della pubblica amministrazione e, quindi, migliorare la qualità e l'efficienza dei servizi erogati. Il Codice dell'Amministrazione Digitale accompagna le amministrazioni nella fase di transizione dal cartaceo al digitale mentre il Piano Triennale per l'Informatica nella Pubblica Amministrazione contiene una serie di iniziative e strumenti per supportare l'innovazione della PA grazie al ricorso alle tecnologie digitali. È necessario per il dipendente pubblico coinvolto nella trasformazione di processi e servizi conoscere gli obiettivi che caratterizzano la strategia nazionale per la transizione al digitale della pubblica amministrazione, come è strutturata la governance del digitale in Italia e quali competenze sono richieste. È, altresì, necessario che il dipendente pubblico possegga una "cultura digitale" di base relativamente alle tendenze e alle tecnologie emergenti e sia in grado di riconoscerne le potenzialità applicative anche in ambito pubblico.

Quelle sintetizzate sono un insieme di competenze che possono essere acquisite su più livelli e con la partecipazione sia ad eventi seminariali sia formativi di vario genere, integrando il percorso indicato dal programma Syllabus.

Riproduzione vietata©